Chi viene in visita nella città Eterna non può rimanere indifferente davanti le innumerevoli immagini sacre, che adornano palazzi, chiese e vicoli, riportandoci indietro nel tempo.
Itinerario:
L’edicola sacra Incoronazione della Vergine, nota anche con il nome di Edicola di Ponte o Imago Pontis, restaurata da Antonio da Sangallo il Giovane, per l’edificio in via dei Coronari (chiamata così per la presenza di numerosi venditori delle corone del Rosario) angolo vicolo Domizio, affrescata da Perin del Vaga, allievo di Raffaello, è annoverata tra le Madonnelle più famose di Roma. L’Imago Pontis era l’ultima tappa dei pellegrini che si dirigevano verso la basilica di San Pietro.
L’espressione «Cercà Maria pè Roma» è uno dei modi di dire romaneschi più usati nella città Eterna. L’origine di questa espressione ha uno stretto legame con l’immagine della Madonna che era collocata sotto il Passetto del Biscione, oggi, conservata nella chiesa di San Carlo ai Catinari. Il modo di dire «Cercà Maria pè Roma» si riferiva alla difficoltà di trovare, a Roma, quell’immagine di Maria.
Nel 1796, alla vigilia dell’invasione napoleonica, decine di immagini, collocate in punti diversi della città di Roma, furono oggetto di fenomeni prodigiosi. Centinaia di persone videro le Madonnelle romane piangere, muovere gli occhi e cambiare espressione. Questi prodigi iniziarono il 9 luglio 1796 e durarono fino il mese di gennaio dell’anno seguente, le autorità ecclesiastiche ebbero il tempo di verificare rigorosamente i fatti.
Papa Pio VI ordinò dei digiuni, delle processioni di penitenza, fece predicare nelle sei piazze principali di Roma. Il 9 luglio, anniversario del miracolo, in memoria dell’avvenimento, fu istituita la festa diocesana dei Prodigi della Beata Vergine.
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