Chi l’avrebbe mai detto che lungo la via Appia antica, nella splendida proprietà di Erode Attico, ricchissimo aristocratico della Roma imperiale, si celasse un’area funeraria altrettanto ricca? Questo luogo racchiude in sé non solo sepolture monumentali, ma anche un ricchissimo museo che nel quale sono collezionati i tesori provenienti dall’area
Sorto in un’area già utilizzata dai pagani, il cimitero di Pretestato, la cui denominazione è da ricondurre al nome del fondatore oppure al donatore del terreno, si compone di vari nuclei risalenti ad ambiti cronologici diversi.
Particolarmente suggestivo è il nucleo della cosiddetta Spelunca Magna, già antica cisterna idraulica, che accolse i sepolcri venerati di papa Urbano, di due dei diaconi martirizzati nel 258 insieme a papa Sisto II durante la persecuzione di Valeriano e uno dei sette figli della matrona romana Felicita.
Un vasto atrio porticato accoglie poi uno dei più straordinari e ricchi musei di scultura antica, dove sono sistemati monumentali sarcofagi e reperti provenienti dall’area funeraria del sopratterra.
I numerosi esemplari provenienti da botteghe attiche, la qualità dei marmi, restituiti alla loro originaria bellezza a seguito di numerose campagne di restauro, rendono questo Museo uno dei luoghi più suggestivi per ripercorrere lo sviluppo dell’arte funeraria romana dall’epoca imperiale alla nuova concezione figurativa cristiana.
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Visiting the Pretestato cemetery, and especially its museum collections, allows one to retrace the history of Rome from imperial times to the birth and spread of the new creed, immersing oneself in funeral values and customs, in both cases imbued with that pietas towards the deceased that in all civilisations is manifested through different symbols and iconographies, but with the same certainty of an afterlife of peace and serenity.