Ipogeo degli Aureli

Scoperto nel 1909 durante gli scavi per la costruzione di un garage, il monumento, situato all’incrocio tra viale Manzoni e via Luzzatti, era un grande mausoleo in laterizio, articolato al suo interno su due piani. È uno dei più importanti mausolei di diritto privato.

Via Luigi Luzzatti 2 - 00185 Roma RM

Duração

1 ora

Descrição

Il complesso funerario degli Aureli è uno dei più significativi esempi di struttura funeraria di diritto privato, databile alla metà del III secolo d.C. Prende il nome dalla dedica composta su un mosaico pavimentale da Aurelius Felicissimus per coloro che sono definiti suoi fratelli e colliberti.

L’eccezionalità del monumento è data dai preziosi cicli pittorici che ne occupano le pareti con scene desunte dalla tradizione omerica e che nella commistione tra elementi pagani e iconografie cristiane, offrono la testimonianza di quel sincretismo religioso che caratterizzava la società romana al tempo dei Severi. Recenti campagne di restauro hanno consentito di suggerire anche nuove interpretazioni delle scene rappresentate.

 

Informazioni e accoglienza

  • Presenza di barriere architettoniche per chi ha difficoltà motorie;
  • Consigliate scarpe adeguate e abbigliamento consono a un ambiente particolarmente umido;
  • Sono vietate foto e riprese video;

Misure di sicurezza anti-covid:

  • Gli ambienti della catacomba sono adeguatamente areati;
  • L’accesso al sito è contingentato per evitare assembramenti;

Lingue disponibili per le visite:

  • Italiano;
  • Inglese
  • Francese;
  • Spagnolo;
  • Tedesco;
  • Russo

Per tariffe e prenotazioni scrivere a incoming@orp.org

Come arrivare

  • Bus e Metro:  Dalla stazione Termini, a piedi fino a Piazza Vittorio Emanuele, prendere il tram 5 direzione Gerani per 1 fermata Principe Eugenio/Manzioni; poi a piedi per 3 min. fino a Via Luigi Luzzatti 2. 
    Metro A scendere alla fermata Manzoni; poi a piedi 5 min. fino a Via Luigi Luzzatti 2 

Mapa

Il valore dell'esperienza

La visita all’Ipogeo degli Aureli consente di avere un quadro articolato e complesso della società romana del III secolo, nella quale religioni, credenze, sette, convivevano anche nello stesso nucleo familiare o di clan. Allo stesso modo in queste pitture il committente poteva celebrare lo status economico-sociale raggiunto autorappresentandosi ora come oratore o filosofo, ora come persona influente sullo sfondo delle sue proprietà.